CROMOTERAPIA: la meditazione sui colori
Il principio base su cui si fonda la cromoterapia, che appartiene al ramo della medicina olistica, è che è possibile guarire con i colori. Questa particolare terapia era utilizzata già dagli antichi egizi, i quali erano soliti aggiungere pigmenti colorati alle preparazioni medicamentose, al fine di rafforzarne gli effetti. In Oriente, in particolare in Cina, in India e in Tibet, la cromoterapia è stata ampiamente studiata ed utilizzata, soprattutto in associazione alla teoria dei chakra della medicina ayurvedica. Quest’ultima ritiene che il corpo umano sia attraversato da diversi punti energetici (i chakra) e che esso sia suddivisibile in diverse zone di colore. Stimolando le aree affette da un certo disturbo con la gamma di colori dello spettro cromatico, è possibile ripristinare l’equilibrio energetico e curare diverse malattie psicosomatiche.
La cromoterapia, ristabilendo l’equilibrio psicofisico dell’individuo, è in grado di sortire su corpo e mente una vasta gamma di benefici: migliora in maniera significativa l’umore, contrasta l’affaticamento, rilassa i nervi, protegge il cuore, allevia i dolori e favorisce il processo di guarigione. In particolare le tonalità calde, come rosso, arancione e giallo sono utilizzate per ripristinare le risorse energetiche, soprattutto in caso di astenia e disturbi ipotensivi. Le tonalità fredde, al contrario, eliminano l’energia in eccesso e svolgono un’importante funzione analgesica.
La Meditazione Cromatica si diversifica da tutte le altre tecniche, perché basate su mezzi materiali, cioè su strumenti esterni: essa richiede invece la partecipazione attiva del soggetto e costituisce un’esperienza squisitamente interiore, capace di produrre effetti anche più rilevanti.
Sappiamo infatti che la nostra mente non distingue tra un’esperienza reale e una intensamente immaginata. Ne consegue che la visualizzazione del colore (cromovisualizzazione) e la “virtuale” respirazione del colore (cromorespirazione) costituiscono i due fondamentali mezzi adottati fin dall’antichità e tutt’ora in uso nella medicina tibetana.
La Meditazione Cromatica è un’esperienza davvero completa, consiste nella conoscenza delle valenze energetiche, psicologiche e simboliche dei colori, il che significa avviare un processo di autoconoscenza.
Questa parte teorica, che precede la pratica di ciascun colore, ci permette di capire di volta in volta qualcosa di più di noi stessi. Il colore, infatti, corrisponde alla personalità e rispecchia i tratti del carattere e del nostro modo di essere. E poiché ogni colore (degli occhi, dei capelli, degli abiti e degli oggetti che siamo soliti usare) invia continuamente, a nostra insaputa, messaggi agli altri, la conoscenza del significato e degli effetti dei colori può migliorare anche la nostra capacità di comunicazione.
La meditazione cromatica si avvale della Valenza energetica e simbolica dei colori in relazione ai Chakra e tramite esercizi dolci e di facile esecuzione, inizia un cammino di benessere e di autoconoscenza collegando il piano fisico, emotivo, mentale e spirituale, le nostre quattro componenti, dal cui equilibrio dipendono lo stato di salute e la serenità interiore.
Entrare nel mondo dei colori significa dunque uscire dal contesto quotidiano, per ritornarci poi rinnovati e ricaricati dall’immersione nel nostro mondo interiore, i cui colori ne costituiscono il linguaggio. Ci guideranno il desiderio e il coraggio di avventurarci nell’ignoto, alla scoperta di un mondo più vasto, recuperando la spontaneità e il valore delle proprie azioni non più mosse dai condizionamenti esterni. Il mondo dei colori ha le sue luci, ma anche le sue ombre, Cioè può far emergere i nostri aspetti migliori ma anche quelli che inconsciamente vorremmo tenere nascosti e che pure, riconosciuti con sincerità, possono convertirsi in energie positive.
Da “Meditazione sui colori” di Cesare Peri